venerdì 21 dicembre 2012

Il fiume che esce dal santuario


(Ezechiele 47)

Questa visione del profeta , è la speranza della vita in antitesi al dilagare della distruzione e della morte. Il Fiume porta vita ovunque arriva.(Ezechiele 47:9)

 Oggi mentre assistiamo a tragedie come la strage di “Newtown” in America dove un ragazzo malato uccide 25 tra bambini e adulti di una scuola elementare, dove la carestia, pungente come il freddo, ha tolto dai visi e dal futuro di molti, il sorriso della speranza e di un domani migliore, al quale tutti anelano.  Sentiamo forte  il bisogno della speranza della vita,

Il fiume porta speranza, perché:

1)Procede dal tempio di Dio, o meglio da Dio che abita nel tempio.
 Senza Dio nessun tempio o santuario può produrre e dare speranza.

2) Poi il fiume passa per l’altare dove il figlio di Dio, Gesù è stato sacrificato per noi. Il sacrificio di Gesù è lo strumento scelto da Dio per redimere l’uomo dalla condizione di maledizione nella quale è caduto.
Senza sacrificio di Cristo, non c’è redenzione, in nessuna religione.


3) Il fiume procede dalla porta chiara figura della mediazione unica e assoluta di Cristo, quale unico passaggio per accedere a questa speranza che non’è illusoria per cui non può deludere.
Cristo è la porta, come Lui stesso a detto nel  vangelo di
“Giovanni cap. 10:9”, (Io sono la porta, se uno entra per mezzo di me, sarà salvato).
 

Dopo essere uscito dal tempio il fiume avanza, per agire nella vita di tutti quelli che lo vogliono, e che credono nella Sua potenza. Il fiume agisce in maniera progressiva e non violenta.

1) Il fiume bagna le caviglie del profeta , simbolo di tutti quelli che sono ancora infantili nella vita e nella fede, per cui non possono nuotare , ma godono ugualmente dell’influenza della benignità di Dio. Questo è per chi  non conosce Dio, ma cerca,  pregando,  il Suo aiuto e la Sua protezione.
Dio è buono verso tutti, per questo il mondo è ancora in piedi.

2) Il fiume bagna le ginocchia, in questo caso significa che il fiume agisce per guidare la vita di quelli che sono più maturi, di quelli esercitano il proprio discernimento, la propria volontà, infatti le ginocchia possono sia mantenerci in piedi sia farci inginocchiare.
Il fiume vuole influenzare l’uomo e guidarlo nelle scelte giuste per la vita, senza ledere la sua libertà.

 3) Il fiume arriva ai fianchi dell’uomo, dove risiede la sua forza, la bibbia li chiama lombi, dove anche risiede la capacità di generare .
Dio vuole attraverso il fiume della vita, incrementare la forza di quelli che si avvicinano a Lui, donando la Sua forza (Dunamis) dinamica e potente, per  fronteggiare tutte le battaglie di questa vita.

 

Infine il fiume agisce con la Sua forza dinamica per aiutarci ad abbandonarci alla Sua influenza , infatti la Sua corrente ci aiuta ad arrenderci alla speranza di Dio. L’uomo moderno lotta con le proprie forze
Fino a quando esausto si arrende alla disperazione , ma Dio attraverso il Suo Spirito, ci vuole arresi alla  Sua speranza.

Il fiume visto dal profeta , continua il Suo corso verso l’esterno,fuori dalle mura, fuori dai recinti monastici (da dentro a fuori), verso gli esseri umani  per portare vita.

Ai lati di questo fiume ci sono alberi che portano frutto e le cui foglie servono di guarigione.

Nella  Sua vita terrena Gesù portò vita e guarigione a tutto il popolo (Matteo 4:23).

Adesso tocca a noi, sia che siamo nel bisogno , sia che vogliamo aiutare qualcuno nel bisogno, dobbiamo ricorrere alla fonte della soluzione.

Il Fiume di Dio.

 

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