venerdì 17 maggio 2013

Troppo bello per essere vero.


Serie Incontri – Parte seconda

Titolo :Troppo bello per essere vero” 

Testo (Giovanni 4:15-24)

 

Introduzione

 

Il cristianesimo è gustoso.

C’è qualcosa di speciale nel conoscere Dio.

1)La parola di Dio è dolce. ( 1 Pietro 2: 3)

2)Lo Spirito di Dio è acqua viva.  ( Ebrei 6: 4 )

3)La relazione con Dio è rigenerante. ( Salmo 34:8)

Tutta la bibbia mostra l’incontro con Gesù , come qualcosa di estremamente attraente.

Pietro disse: Da chi andremo ?  Solo tu hai parola di vita eterna.

Quando incontri Gesù un pensiero si affaccia alla mente “Troppo bello per essere vero”.

Quando qualcosa non è un piacere diventa un dovere.  

Anche i doveri descritti nella bibbia possono essere vissuti con profondo piacere, perché c’è Gesù, se non ci fosse Lui, sarebbero solo estremi sforzi per compiacere un Dio tiranno.

 

La parola piacere significa:  vivere con piacere, essere compiaciuto da…., fare le cose con gioia.

Dio fa le cose con gioia, ecco perché  ama un donatore allegro.  (2 Corinzi 9:7)

Siccome  Gesù è un piacere, quando lo incontri, avverti la Sua soddisfazione .

 

1) Quando incontri Gesù , desideri incontrarlo di nuovo. (Giovanni 4:15)

La donna espresse una richiesta : Dammi l’acqua affinché non torni qui.

Gesù le rispose : Chiama tuo marito e torna qui.

Cerchiamo di capire il perché di questa richiesta  e di questa risposta.

La richiesta della donna è l’atteggiamento tipico  di alcune persone  che vogliono soddisfare la loro insoddisfazione, ma mantenere la loro indipendenza.

In altre parole, lei sta dicendo risolvi i miei problemi e lasciami andare.

Ma questo è impossibile perché i problemi nascono dall’insoddisfazione, che si placa solo con la presenza costante di Gesù.

Come Cristo stesso disse :” L’acqua che Io gli darò, diventerà in lui una fonte”.

Inoltre  Gesù non acconsentì alla sua richiesta perché  amava la samaritana e desiderava incontrarla di nuovo.

Altra motivazione della richiesta della donna potrebbe essere:

Non vorrei più venire qui, perché al pozzo emergono tutti i miei fallimenti, le mie vergogne,

i miei dolori, le conseguenze delle mie scelte sbagliate, al pozzo tutti mi guardano,

devo affrontare il disprezzo, la solitudine e la  vulnerabilità perché non ho un marito. 

 

Ma Gesù, sa perfettamente come  intervenire per portare la donna dall’ambiguità  alla dignità.

Questo ci introduce al prossimo passo.

 

 

2) L’incontro con Gesù, guarisce attraverso la conoscenza di noi stessi: (Versi 17 / 19)

Gesù agisce andando  in profondità nel cuore della donna  per estirpare il suo male profondo.

Il dolore è generato dal male,  Gesù lo sa e vuole rimuoverlo con dolcezza e grazia.

Gesù non solo desidera perdonarci , ma anche liberarci dal male.

Le persone vorrebbero  gustare la vita, le relazioni, la libertà, il perdono e altro… attraverso  sistemi superficiali che hanno breve durata.

Gesù  invece rifiuta i sistemi palliativi e adotta il sistema che porterà la donna  ad una guarigione definitiva.

Ecco perché le dice: “Chiama tuo marito e torna qui”.

 Il  verso 17 e 18 , mostrano il caro prezzo della sete dell’anima.

La sua storia è chiara.5 mariti e un fidanzato”, per cercare di soddisfare la sete del suo cuore,

ma fu un fallimento.  Passa da persona a persona, da relazione a relazione, finché  Gesù

l’aiuta  a conoscere se stessa e i suoi reali bisogni.

La donna infatti gli dice: “Tu sei un profeta”,  tu mi conosci veramente e stai portando fuori la parte che io, non voglio guardare   (Gesù la stava guarendo).

 

3)L’incontro con Gesù ci rende “VERI ADORATORI” (Verso 23).

Questa richiesta è esplicita e chiara.

Gesù dice: “I veri adoratori devono adorare in spirito e verità”  .

Ma allora come può essere anche un piacere?

La donna è un modello di adorazione, nei (versi 17-18) viene elogiata da Gesù perché ha detto la verità , ma questo non fa di lei ancora una adoratrice, pur avendo aperto tutto il suo cuore.

Come  mai ?

Perché la donna sta adorando la persona sbagliata, (se stessa) ed è lei,  con i suoi problemi, i suoi desideri, i suoi sogni e le sue delusioni, il centro dell’attenzione e finché continuerà ad esserlo, non vivrà mai il piacere nell’adorazione.

La vera adorazione ci porta fuori da noi stessi per concentrarci a volto scoperto:

Sulla gloria del Signore che è infallibile

Sulla certezza del Suo amore

Sulla fiducia nella Sua saggezza  e nella Sua volontà di farci del bene.  (2 CORINZI 3:18)

 

Pastore            Fabrizio Terregna
 
 
 
 

Desiring God - Used with permission.

 

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