Qual è la
differenza tra lamentarsi e mormorare ?
Sono definizioni date per assunto sulla base del libro
della bibbia nella quali sono riportate.
Cioè se è scritto in
Geremia è una lamentazione ma se riguarda il popolo di Israele è un
mormorio ? ( Lamentazioni e Numeri)
Sono entrambi legittimi solo quando sono presenti nella
nostra vita ?
Dio approva o disapprova tutti e due ?
Ma nell’insieme
il Salmo 46 è
comunque un "salmo corporativo di fiducia", una preghiera cantata in
mezzo al caos. C'è un lamento implicito, perché il caos è ancora caos e non è
piacevole vivere nel mezzo del caos. Ma la fiducia prevale.
Dio ci dà certi salmi
e libri nella bibbia come Giobbe e Lamentazioni - per comunicarci che non disprezza “i nostri lamenti".
Allora sollevo la domanda: mentre è piacevole
sapere che Dio non disprezza i nostri
lamenti, dobbiamo chiederci quanto
spesso risponde loro? Raramente, quindi cosa dovremmo fare? Dovremmo continuare
a lamentarci ?
L'insegnamento generale della Scrittura, "è che c’è un livello più maturo
della sofferenza che passa dal lamento alla confidenza", come
fa il Salmo 46.
Mentre c’è anche un livello infantile di sofferenza
che passa dal lamento alla mormorazione.
"Qual
è la differenza tra lamentarsi e mormorare?" Chiese Longman.
Per prima
cosa, in un lamento, stai parlando a Dio, sottintendendo che hai ancora fiducia in Dio,
nella mormorazione stai disapprovando
Dio.
La risposta
di Dio alle mormorazioni descritte nel libro dei Numeri
apre la terra sotto gli israeliti.
Il lamento
descritto nei libri di Giobbe o Geremia , è sicuro, e conduce all'adorazione.
E’ PERMESSO
LAMENTARSI DURANTE IL CULTO.
Longman ha proseguito nella sua osservazione
dicendo che : I cristiani moderni hanno tolto la tradizione del lamentarsi nel culto cristiano, sostituendola
con una gioia superficiale.
UN PERICOLO
NASCOSTO
La lode che
parla di fiducia può essere recitata,
quando è espressa nei periodi che richiedono correttamente lamentarsi. ( Proverbi 25: 19-20). Altro esempio: I salmi che
parlano di protezione possono essere
usati per una falsa sicurezza, per non pentirsi del peccato. Geremia ha
criticato questo atteggiamento, dicendo agli antichi israeliti che non potevano
assumere la presenza di Dio solo perché vivevano vicino al suo tempio (Ger 7: 1-15).
Longman ha
sottolineato: "Dio rispose alla presunzione dei giorni di Geremia
abbandonando il tempio e portando i babilonesi a distruggerlo".
Sì, Dio il
Divino Guerriero difende Israele in molte occasioni della loro storia, ma
trasforma anche il suo potere contro di loro quando peccano. Non dovremmo
essere così preoccupati di avere Dio dalla nostra parte, quanto molto di più di
essere certi che noi siamo dalla sua.
Allo stesso
modo, nel Salmo 46, c'è una famosa affermazione fiduciosa su Gerusalemme:
"Dio è in mezzo a lei". E qui Longman traccia un contrasto con il
Nuovo Testamento: "La presenza protettiva di Dio non è più centrata in un
luogo fisico . "In mezzo ai nostri stessi lamenti, non ci fidiamo del
fatto che ci sia qualche luogo santo sulla terra, ma che Gesù è morto e ha
promesso di essere con noi e in noi.
Quando
viene Gesù, il Divino Guerriero,
Giovanni il Battista lo battezza e si aspetta che raccoglierà tutta la pula, la brucerà e porterà l'ascia nel legno marcio.
Più tardi,
quando è in prigione, Giovanni è confuso
perché Gesù sta guarendo i malati e predicando il vangelo invece di porre
l'ascia alla radice degli alberi. Gesù risponde dicendo che è davvero il Divino
Guerriero, ma ha intensificato la battaglia attaccando poteri spirituali
piuttosto che fisici.
QUALE È
ALLORA IL CONFORTO PER I CREDENTI CHE OGGI SI STANNO LAMENTANDO ? :
Dio in
Cristo consola coloro che soffrono e
gemono per motivi appropriati e richiama coloro che recitano preghiere
artefatte con la bocca senza distinguere i tempi e le stagioni.
Al di sopra
di tutto è indispensabile che ogni cosa sia fatta con la fede basilare nel
cuore che porta all’adorazione di Dio. ( 1 Pietro 4: 12-19)
Infine
dovremmo sapere che Dio ha stabilito un giorno in cui giudicherà ogni opera
empia costruita contro i figli di Dio e
contro il bene in genere.
13 Ma nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo,
rallegratevi perché anche nella rivelazione della sua gloria possiate
rallegrarvi ed esultare. 14 Beati voi, se venite insultati per il nome
di Cristo, perché lo Spirito della gloria e lo Spirito di Dio riposa su di voi.
15 Nessuno di voi abbia a soffrire come omicida o ladro o malfattore o
delatore. 16 Ma se uno soffre come cristiano, non ne arrossisca;
glorifichi anzi Dio per questo nome.
17 È giunto infatti il momento in cui inizia il giudizio dalla casa
di Dio; e se inizia da noi, quale sarà la fine di coloro che rifiutano di
credere al vangelo di Dio?18 E se il giusto a stento si salverà, che ne sarà dell'empio e del peccatore?
19 Perciò anche quelli che soffrono secondo il volere di Dio, si mettano nelle mani del loro Creatore fedele e continuino a fare il bene.
Fabrizio Terregna
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