La parola
goal ad esempio, esprime più dell’obiettivo raggiunto.
Anche
nelle nostre celebrazioni ci sono parole
che spiegano chiaramente: “chi adoriamo”,
“perché adoriamo” ed esprimono sentimenti quali: appartenenza,gioia,aspettazione,liberazione,
amore , gratitudine e soddisfazione . Tali parole non sono dettate dalla
liturgia esteriore e religiosa, ma dalla bibbia , dal cuore e da esperienze di
vita vissuta.
Scopriamo
insieme le parole più usate e il loro significato.
1)Alleluja: Che significa: esaltare il Signore e i Suoi
attributi. Questa parola è formata da Halal che significa lode e Y’ha , forma
ristretta di Yaweh cioè Dio. Praticamente significa lode e onore a Dio, quale
nostro creatore e liberatore. In forma ultima la parola Yaweh include il nome Gesù, che in originale è
Yeshoua cioè Geova- Dio salva. Quando nell’adorazione e celebrazione noi
cantiamo e pronunciamo la parola alleluia, stiamo dicendo : Onore a Dio , quale
nostro creatore per le cose che ha fatto e per i risultati raggiunti. Lo
facciamo con amore, gratitudine, gioia ed entusiasmo.
2)Abbà: che significa: Padre.
Questa parola evidenzia il nostro rapporto parentale con Dio, ed esprime sentimenti e
vincoli unici paragonabili a quelli dei figli piccoli nei confronti dei
loro genitori. Dobbiamo aggiungere che
non è quella forma infantile di papino, ma quella più appropriata di Caro
Padre, che include: calore, accettazione e rispetto. La sua forma originale è
quella ebraica e aramaica che si pronuncia come si legge . Nelle religioni
tradizionali è inusuale e in alcuni casi è proibito chiamare Dio il creatore
“Abba padre”. Altre confessioni usano il termine Padre ma svuotato del vero
significato , mentre Gesù nel
getsemane provò una profonda angoscia interiore
e chiamò: “Abbà”, con un profondo senso di appartenenza e dipendenza, dando
forma ad una giusta relazione e comunicazione con Dio.
3)Osanna: Un grido di
celebrazione per la liberazione ricevuta. Nell’Antico testamento veniva usata
nei periodi difficili e nelle difficoltà per esprimere dolore e
necessità, che richiedevano l’urgente intervento di Dio. Era una
richiesta di aiuto e liberazione che veniva racchiusa nella parola osanna cioè:
salvaci. Nel Nuovo Testamento diventa un grido di celebrazione per l’opera
di salvezza e liberazione compiuta e completata da Gesù, perché in Lui Dio ha
compiuto ogni cosa. Nel salmo 118 , salmo usato dagli ebrei per la celebrazione
della pasqua,Osanna è congiunta alla dichiarazione: Benedetto è Colui che viene
nel nome del Signore, chiara espressione della venuta di Gesù sulla terra.
4)Amen: E’ una parola che indica
piena condivisione da parte di chi la pronuncia, verso quello che è scritto nella
bibbia ed è dichiarato nelle preghiere. Questa parola si usa anche come
rafforzativo sulle confessioni di fede. Racchiude il significato dell’opera compiuta e completa di Gesù,
infatti sulla croce Egli dice: “tutto è compiuto”. Nell’apocalisse Gesù è chiamato l’Amen , (Apoc.3:14) cioè
Colui che è ed ha l’ultima parola nei cieli e sulla terra. Questa parola denota
fedeltà, certezza, verità attendibile, condivisione, conclusione. Il suo
significato è racchiuso in 5 lettere :
COSI’ E’.
A presto
Stefania Terregna
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